Collezione: Fatta la cosa giusta!

E' giunta al termine la 13esima edizione di Fà la Cosa Giusta la più grande fiera italiana del consumo critico e stili di vita sostenibili. Milano si ritrova nuovamente ad essere protagonista della responsabilità sociale e delle tematiche inerenti alla sostenibilità: dall'alimentazione alla casa, dalla mobilità al commercio equo e...

E' giunta al termine la 13esima edizione di Fà la Cosa Giusta la più grande fiera italiana del consumo critico e stili di vita sostenibili. Milano si ritrova nuovamente ad essere protagonista della responsabilità sociale e delle tematiche inerenti alla sostenibilità: dall'alimentazione alla casa, dalla mobilità al commercio equo e solidale. Passando da un padiglione all'altro, i visitatori hanno potuto far mente locale sia sul proprio stile di vita quotidiano sia sull'impatto che questo ha nei confronti della società che li circonda.

Se il futuro è di chi lo fà, le migliaia di cittadini accorse hanno dimostrato il loro interesse nel voler apprendere come farlo. Se si considera che la tariffa intera per accedere ai padiglioni era di 7€, la motivazione dei partecipanti aumenta di valore. La partecipazione si è concretizzata in diversi modi: dal semplice tour in mezzo agli stands all'acquisto di prodotti a KM Zero, dagli eventi per bambini e famiglie alle presentazioni di innovative tecnologie legate alla sostenibilità. Le aree tematiche predisposte dalla fiera hanno visto una new entry: l'economia carceraria. Attori e cuochi del carcere di San Vittore hanno proposta laboratori di educazione al cibo e all’arte. Tra gli stand delle 16 realtà della sezione economia carceraria, l’eccellenza del made in jail: dolci, birra, caffé, t-shirt, abiti, borse.

NaturaDiretta.com ha sostenuto lo Spazio Donna contribuendo alla divulgazione informativa su patologie che spesso rappresentano un taboo psicologico e culturale. Dalla cistite alla menopausa precoce, dall'incontinenza urinaria alla vulvodinia fino endometriosi, le protagoniste di questo spazio si sono trovate a dialogare con numerose donne fermatesi che, probabilmente per la prima volta, hanno avuto l'occasione di confrontarsi liberamente e non sentirsi sole.